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β - Beta Tauri

Elnath

Costellazione

TAURUS

Effemeridi Nautiche IIM

16

Transito ore 0 Merid. Sup.

13-Dicembre

Catalogo FK6

202

Coascensione Retta

278° 25,6'

Catalogo FL

112

Declinazione

            28° 36,5' Nord

Catalogo HIP

25428

Magnitudine apparente

1,65

Catalogo SAO

77168

Magnitudine assoluta

- 1,37

Catalogo HR

1791

Distanza (anni luce)

131,0

Classificazione HR

B7III

Parallasse

24,89

Metalli

-

Luminosità / Luminosità_Sole

293,7

Metalli

-

Indice B-V

- 0,13

Metalli

-

Temperatura

13600

Raggio / Raggio_Sole

3,1

Tipo stella

Gigante normale

Massa / Massa_Sole

6,4

Attributi

-

Almagesto 

Quae in extremitate borealis cornu, eademque in dextro pede Aurigae =  
Quella che é sull'estremità del corno boreale, la medesima che é sul piede dell'Auriga

Nome proprio

Elnath : deriva dal nome arabo Al natih = Quello che cozza  (talvolta si usa il termine El Nath)

Informazioni astronomiche

Visibile dal Polo Nord a 61° di Latitudine Sud. 
L'allineamento con Gamma Orionis (Bellatrix) indica la direzione Nord - Sud. 
Stella gigante di colore bianco-azzurro, vicina alla Nebulosa del Cancro o Granchio, classificata M1 nel Catalogo Messier, originata dall’esplosione di una stella (supernova), osservata dagli astronomi cinesi il 4 Luglio 1054 che aveva una luminosità superiore a quella di Venere.  
Si trattava di una stella supergigante, a circa 6500 anni luce e il nucleo si ridusse a circa 20 chilometri di diametro con una enorme pressione, tale da comprimere insieme protoni ed elettroni, trasformandoli in neuroni e dopo circa 21 mesi, la sua luminosità iniziò ad affievolirsi, fino a scomparire.  
Nel 1731 John Bevis, un dilettante astronomo inglese, notò, con il telescopio, un "batuffolo" nebuloso a circa 6° e mezzo da Beta Tauri (Elnath) e nel 1758, Charles Messier, assegnò il numero 1 del suo catalogo a questa Nebulosa, contenente i resti dell’involucro esterno della stella scagliati nello spazio a grandissima velocità.